LA TRADIZIONE E’ UN’INNOVAZIONE BEN RIUSCITA

L

a tradizione è un’innovazione ben riuscita

“Modernizzazione, identità. L’originalità dell’accostamento di questo binomio sta nell’idea che i modelli di sviluppo debbano essere fortemente legati all’identità. E questa è una cosa straordinaria, proprio per l’elemento di contraddizione che c’è nel termine “identità”. In effetti, non c’è dubbio che l’elemento “tradizione” abbia una valenza identitaria, ma al tempo stesso va ricordato che non esiste identità senza scambio. Un aspetto secondo me importantissimo e che costituisce la ricchezza dell’identità: questa si arricchisce nella tradizione e nello scambio, sembra una contraddizione, ma è così.”
Carlo Petrini, famoso gastronomo piemontese, sociologo e ideatore di importanti manifestazioni di rilievo internazionale in ambito gastronomico (Cheese, Il Salone del Gusto di Torino, Terra Madre e cofondatore di Slow Food), così scriveva nel 2007.
E’ certamente parte dell’identità Italiana l’utilizzo della ceramica, nell’edilizia, nella produzione di suppellettili per la casa, ed ora grazie alla continua ricerca ed innovazione è utilizzata anche in prodotti ad alto contenuto tecnologico.
La ceramica, prodotta con il 100% di materie prime naturali, completamente riciclabile, con un basso consumo di energia se rapportata al suo lungo ciclo di vita è certamente uno degli esempi più significativi dell’identità e tradizione che diventano innovazione.
Sempre Carlo Petrini afferma:
Mi conforta l’idea che siamo giunti alla fine dell’era del mercatismo. Senza dubbio la politica oggi paga sotto molti punti di vista la prevaricazione subita in questi anni dalle ragioni delle economia. Se il mondo fosse ancora provvisto di un po’ di buon senso, ci ricorderemmo che la parola economia deriva da oikos, che in greco antico significa dimora, casa. Nella tradizione popolare italiana quando si dice che una donna governa bene una casa, si dice che “fa economia”. Ora a me pare che il mercatismo, l’economia di mercato, l’economia globalizzata, non abbia governato bene la nostra casa comune, la terra.
“La santissima trinità, Competizione Innovazione e Sviluppo, su cui sono state fondate le politiche economiche per molto tempo hanno portato ad intendere il governo della cosa pubblica solo in una logica produttivistica: produrre di più, sempre di più, quasi come se la terra avesse risorse illimitate. Ciò si sta dimostrando non sostenibile, al punto che la formula “sviluppo sostenibile” tra pochi anni si rileverà essere un ossimoro. Occorre fermarsi, ma non fermarsi per arretrare, fermarsi per cercare vie nuove.
Ecco allora che la casa comune comunque va governata, morto il mercatismo dovrà esserci qualcos’altro. E allora dire andiamo alla ricerca della nostra identità per sviluppare una nuova economia, mi sembra una buona via d’uscita. Una via d’uscita che può aprire speranze e che già ha prodotto alcune certezze.”

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